Se la batteria del telefono si scarica troppo in fretta ecco alcuni consigli applicabili sin da subito per provare ad incrementarne l’autonomia

Riuscire a gestire in maniera corretta la batteria del proprio smartphone permette anche al telefono di durare più a lungo nel tempo. Ecco alcuni trucchi facilmente applicabili per ottimizzare la durata della ricarica ma anche la vita complessiva della batteria. 

1) Quando il telefono è carico, smetti di caricarlo 
Sembra ovvio, ma in realtà non lo è. Spesso la sera ci si trova a collegare il proprio smartphone alla corrente per caricare la batteria in vista dell’impegnativa giornata seguente. Lo smartphone così comincia a caricarsi, fino a raggiungere il 100%. Quel 100% ha un significato ben preciso, ovvero “più di così non mi caricherò”. Un grido d’aiuto della batteria del telefono che si dichiara sazia. I sensori degli smartphone sono esseri semplici e non mentono, perciò è meglio non insistere. Non solo tenere collegato il proprio dispositivo alla corrente per più del tempo necessario è inutile ma è anche controproducente per la durata della batteria. Lo smartphone infatti una volta raggiunto il 100% di carica smette di richiedere energia e il caricatore si disattiva. Non appena però la carica scende al 99%, il telefono torna ad assorbire energia per tornare al 100%. Un esercizio che stressa la batteria e rischia di rovinarla nel lungo termine. 

2) Lascia che la batteria si scarichi (ogni tanto) 
Così come non è consigliabile caricare il telefono troppo a lungo, è bene ogni tanto che il livello di ricarica scenda al di sotto di una soglia bassa, come il 10/15%. Facendo scaricare la batteria infatti si permette al telefono di funzionare correttamente, rendendo più efficiente il processo di ricarica. Una volta al mese quindi potrebbe essere utile far scaricare la batteria a zero e, quindi, ricaricarla così da ricalibrarla. 

3) Utilizza la luminosità adattiva (o comunque tienila sotto controllo) 
Ormai tutti gli smartphone di ultima generazione contengono l’impostazione “luminosità adattiva” che appunto adatta il livello di luminosità dello schermo in base alla luce circostante: quando si è al buio viene ridotta, sotto ad una fonte di luce di nuovo incrementata. Questo perché a volte è necessario aumentare la luminosità per rendere visibile il telefono. Può capitare che però questa impostazione non sia gradita dagli utenti (per i continui sbalzi di luminosità dello schermo, specialmente in dispositivi con sensori poco efficienti). In questo caso è possibile gestire la luminosità manualmente. Il consiglio è quello di evitare il livello massimo di luminosità, perché nella maggioranza dei casi sarà sufficiente una impostazione attorno alla metà per rendere visibile tutte le icone, con grandi benefici in termini di autonomia. 

4) Attiva il risparmio energetico in caso di bisogno 
Se il livello della batteria dovesse scendere sotto una certa soglia prima del dovuto è possibile attivare la modalità “risparmio energetico”. Spesso si trova nelle impostazioni o nella barra nella superiore dello schermo. Con questa modalità la luminosità viene abbassata, disattivata la vibrazione e ridotto il tempo di attivazione dello schermo (che si spegne prima se non lo si tocca). Attenzione alle conseguenze sulla connessione internet: il risparmio energetico riduce anche l’impiego delle applicazioni di messaggistica quindi potrebbe essere necessario aprire le app manualmente per verificare la ricezione di nuovi messaggi (che nel frattempo potrebbero essere arrivati senza che lo smartphone ce ne abbia dato conto). 

5) Attenzione ai servizi attivi sul telefono 
Ogni tanto è bene controllare quali servizi sul proprio telefono sono attualmente in funzione. Solitamente le icone si trovano sulla barra superiore dello schermo. Alcune sono semplici “notifiche”, ovvero qualcuno che ha inviato un messaggio, una email, oppure la sveglia impostata per la mattina seguente. Altri potrebbero essere componenti del telefono attualmente attive. Due su tutte: il bluetooth e la localizzazione. Il primo serve a scambiare file tra un telefono e un altro (ma ormai accade raramente) oppure a collegare un paio di cuffie senza fili. Se non se ne ha l’esigenza, quindi, lo si può anche disattivare. Nel caso della geolocalizzazione a meno che non si stia utilizzando il navigatore oppure cercando una attrazione nelle vicinanze è possibile anche spegnerla senza danneggiare in alcun modo l’esperienza d’uso del telefono. Altro elemento da non sottovalutare è il Wi-Fi: se non siete in casa o collegati ad una specifica rete (un edificio pubblico o l’ufficio) non è necessario obbligare lo smartphone a cercare costantemente reti disponibili. Il collegamento ad Internet sarà assicurato dall’abbonamento con il proprio gestore (ma attenzione ai prezzi e ai limiti). 

6) Se non usi mai una applicazione, disinstallala 
Riempire lo smartphone di applicazioni poi mai realmente utilizzate non aiuta la batteria. Bisogna infatti sapere che spesso anche se certe applicazioni non vengono mai aperte quest’ultime dialogano comunque con il sistema del telefono, sprecando energia elettrica ma anche, in alcuni casi, parte del traffico internet mensile. Insomma: meglio attenersi all’essenziale. 

7) Occhio alle temperature (evitare il caldo)
Sopra ad una certa temperatura le batterie smettono di funzionare correttamente. O meglio, funzionano ma la loro autonomia ne risente. Quindi è assolutamente vietato lasciare il proprio telefono al Sole oppure continuare ad utilizzarlo in maniera dispendiosa anche quando si percepisce sul dorso una temperatura elevata. A volte è meglio fare un riavvio oppure tenerlo spento anche solo cinque minuti, in modo tale da liberarlo dal calore superfluo. Se questa situazione di surriscaldamento si ripete spesso, però, potrebbe essere il caso di rivolgersi ad un esperto. 

8) Utilizza un caricatore compatibile
Rispetto ai tempi in cui ogni casa produttrice aveva il proprio caricatore “proprietario” (ovvero con una presa particolare inutilizzabile negli altri dispositivi) oggi le cose effettivamente sono più semplici. È possibile utilizzare caricatori differenti per ciascun telefono, avendo essi lo standard USB (ovvero la presa a forma di trapezio o ellittica). Ciascuno di essi però avrà un diverso amperaggio: si passa da un Ampére fino a due o tre Ampére. È bene sapere che in linea teorica un amperaggio più elevato del caricatore non danneggia la batteria (perché il telefono stesso limita la quantità di corrente proveniente dal caricatore), mentre invece bisogna fare grande attenzione al voltaggio. Quest’ultimo è bene sia compatibile con il proprio telefono, perché un valore diverso è in grado di danneggiare seriamente il proprio dispositivo.