Brevetti violati: la ITC attacca nuovamente Apple e chiede che venga ripristinato il divieto di vendita di Apple Watch Series 9 e Ultra 2 negli USA.
Con l’arrivo del nuovo anno si torna a parlare del ban di Apple Watch Series 9 e Ultra 2 negli Stati Uniti d’America per via della violazione di un brevetto registrato da Masimo. In questo momento gli indossabili presentati nel 2023 sono normalmente in commercio grazie ad una sospensione, ma la International Trade Commission ritiene che debba essere ripristinato il divieto di vendita, sia online che nei negozi fisici.
Come ampiamente previsto, la ITC si è formalmente opposta alla decisione di sospendere il ban per tutta la durata dell’appello. Nel documento consegnato alla Corte d’Appello del Circuito Federale degli Stati Uniti si legge che, per la Commissione, «quello di Apple è un caso debole e poco convincente per ottenere una sospensione in attesa dell’appello». Si legge inoltre che gli argomenti presentati da Apple in sua difesa «equivalgono a quelli di un contraffattore che richiede il permesso di continuare a violare dei brevetti».
Il motivo che ha portato al ban degli ultimi Apple Watch negli USA
Se il 2023 si è chiuso in modo a dir poco rocambolesco, lo si deve al giudizio emesso ad ottobre dalla sopracitata ITC. La Commissione ha infatti stabilito che il sensore per il monitoraggio dell’ossigeno nel sangue integrato in Apple Watch Series 9 e Ultra 2 (ma non nel modello SE di seconda generazione, ndr) viola una tecnologia brevettata da Masimo, azienda specializzata in dispositivi medici.
Considerata la situazione, Apple si è vista praticamente costretta a interrompere la vendita dei due smartwatch negli Stati Uniti, ma – cogliendo un po’ tutti di sorpresa – ha poi ottenuto dalla Corte d’Appello una sospensione del divieto che sarà valido fino alla decisione finale della US Customs and Border Protection.
Nel frattempo il colosso di Cupertino ha presentato proprio alla US CBP una riprogettazione del software che – secondo la stessa azienda – dovrebbe ribaltare il giudizio e scongiurare altre accuse di violazioni. Nel caso in cui questo aggiornamento dovesse non convincere le autorità (una decisione è attesa per il 12 gennaio), verrebbe confermato il divieto di vendita dei due indossabili.