Fine del ciclo di vita per Windows 10? 240 milioni di PC a rischio


Canalyst lancia l’allarme: la fine del ciclo di vita per Windows 10 mette a rischio il 20% dei PC in circolazione.

Secondo quanto riportato dai ricercatori di Canalyst, la fine ciclo di vita di Windows 10 causerebbe una vera e propria “ondata” di rifiuti elettronici.

Gli esperti della società, infatti, hanno fatto i conti stimando che circa 240 milioni di computer, ovvero il 20% di quelli attualmente sul mercato, non sono in grado di ospitare il più recente sistema operativo di Microsoft a causa di limiti hardware.

Sebbene sia fisiologica una scossa al mercato quando viene rilasciato un importante aggiornamento nei contesti di OS, le richieste di Windows 11 risulta alquanto esoso e crea non pochi problemi agli utenti impossibilitati ad acquistare un nuovo PC.

Nonostante ciò, va anche considerato che il fine del ciclo vitale di Windows 10 è ancora alquanto distante. Microsoft, infatti, ha affermato come il suo sistema operativo sarà supportato fino a ottobre 2025. Entro quel periodo, molti utenti e aziende, con tutta probabilità saranno passati a macchine molto più performanti rispetto a quelle attuali.

Fine del ciclo di vita per Windows 10: la data è ancora lontana, ma il problema va affrontato con largo anticipo
Per Canalys, però, va comunque tenuto conto di come i cicli dei sistemi operativi abbiano un impatto enorme anche sotto il punto di vista dell’inquinamento.

L’hardware considerato come “superato”, infatti, solo raramente può essere soggetto ad aggiornamenti e, sempre più spesso, non fa altro che finire in discarica.

Nonostante si stiano moltiplicando le iniziative per riciclare PC datati, il nocciolo del problema è il fatto che, molto probabilmente, a ottobre 2025 vi saranno ancora dei computer funzionanti che dovranno per forza di cosa cedere il passo a modelli più performanti.

Visti i problemi relativi all’assenza di supporto e ai conseguenti rischi lato cybersecurity, l’unico concreto modo per poter mantenere in vita questi dispositivi è trovare sistemi operativi alternativi.

In questo contesto, esistono distribuzioni Linux in grado di funzionare senza problemi anche su hardware datato e che, per loro stessa natura, vengono costantemente aggiornati. A rendere ancora più facile questa via alternativa vi è il fatto che molte distro si sono aperte a un pubblico più ampio, offrendo interfacce e funzioni che le rendono molto più accessibili.


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