COME INTERNET HA CAMBIATO LA CULTURA VISIVA


La punteggiatura nel titolo del nuovo libro di Omar Kholeif è simbolica in più di un modo. La sottolineatura in Internet_Art: From the Birth of the Web to the Rise of NFT va oltre un semplice riff sul linguaggio dei computer. “Stiamo discutendo del mass media del nostro tempo. Ha cambiato tutto”, spiega lo scrittore, curatore e storico. “Ecco perché il libro si intitola Internet ‘underscore’ Art, perché Internet sottolinea ogni aspetto di come consumiamo, digeriamo e produciamo cultura visiva oggi”.

Il libro ha lo scopo di raccontare “una storia dell’arte che mette in parallelo l’ascesa di Internet in un contesto storico – uno che cerca di sostenere uno specchio della costante cultura della speculazione sull’arte, l’estetica e la cultura digitale”, afferma Kholeif . Inizia mettendo le cose in chiaro in termini di cosa significhi realmente il termine sfuggente “internet art”, spiegando che “non è necessariamente arte per il computer o addirittura arte per il computer. Invece, è l’arte che viene prodotta con una consapevole consapevolezza della natura in rete della nostra cultura collettiva. Quello che suona come un filone artistico di nicchia improvvisamente sembra essere ovunque. Il libro stesso è forse il miglior esempio di quanto ampia possa essere la “Internet art”. Kholeif ha attinto da tutti gli angoli di Internet, ma ha scritto la maggior parte a mano.

Il punto di partenza di Internet_Art è il 1989, l’anno in cui Tim Berners-Lee ha inventato il World Wide Web al Cern, e si estende fino ad oggi, con capitoli finali relativamente più piccoli dedicati alle innovazioni tecnologiche in rapida evoluzione come il metaverso e i token non fungibili (NFT), che sono esplose nella coscienza mainstream solo negli ultimi due anni. Un sequel di questo libro scritto tra 30 anni sarebbe senza dubbio completamente diverso.


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